«Chi scommette sul dollaro perde»: la banconota da un milione di pesos, simbolo del fallimento economico del governo militare

Secondo una valutazione dell’epoca, la caduta di María Estela Martínez de Perón nel marzo 1976 non era dovuta a un solo motivo. Tra gli altri, il clima di violenza generalizzata; la disobbedienza sociale generalizzata e, sorvolando, avvolgendo tutto, il trabocco di tutte le variabili dell’economia. Già nel Rapporto della Banca Centrale del 1975 si possono vedere i sintomi dell’inoccultabile decomposizione argentina. Sono le stesse autorità giustizialiste a descriverli: «Il 1975 è stato caratterizzato da gravi difficoltà nel settore esterno, dall’accelerazione del processo inflazionistico e da un calo del livello di attività economica. Mentre i primi si sono manifestati nel corso dell’anno, l’inflazione è diventata più acuta da giugno e le tendenze recessive sono state evidenti dal terzo trimestre». Non solo tutti questi mali non potevano essere risolti, ma anche peggiorati durante l’amministrazione di Jorge Rafael Videla e il suo ministro José Alfredo Martínez de Hoz, tra il 1976 e il marzo 1981.

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